segunda-feira, 20 de maio de 2013

FEIRA MEDIEVAL DE PENEDONO DIAS 5,6 E 7 DE JULHO DE 2013

O artesanato em junça, artesanato ceireiro, que é a mesma coisa que dizer o artesanato da Beselga, também marcará presença, aliás como sempre foi seu hábito.

sábado, 18 de maio de 2013

SAMUEL AUGUSTO UMA GRANDE PROMESSA!

Samuel Augusto, um nome a memorizar... o mundo do futebol aguarda por ele... Filho de Rui e Fernanda Augusto, um miúdo, há já algum tempo, que se destaca na região onde vive (sul de França). Para além de vencer todos os torneios em que participa, também é sempre distinguido como o melhor jogador e o melhor marcador!









quarta-feira, 15 de maio de 2013

domingo, 12 de maio de 2013

sexta-feira, 10 de maio de 2013

terça-feira, 7 de maio de 2013

sexta-feira, 3 de maio de 2013

O SÍTIO DOS PIROLITOS DA BESELGA


In illo Tempore ... 1972

Da esquerda para a direita: Luís Martins ( Taberna, Mercearia, Combustíveis e lubricantes-Sacor e Gazcidla); Café Pinheiro (o 1º café de Penedono, edifício com a varanda e chaminé, hoje Restaurante Costa); Casa de residência de Luís Martins no primeiro andar e, no rés do chão, armazéns de laranjadas de Trancoso, laranjadas e pirolitos da Beselga, pipas de vinho e urnas! que também ali eram vendidas; ao lado direito da fotografia, a casa da Srª Adelaide da Micas

In Penedono tribus

quarta-feira, 1 de maio de 2013

ESCLUSIVA LLSN WEBTV - Costa Flora, un portoghese per i Giov. Provinciali Fascia B: "I miei ragazzi hanno personalità!"



Viene dal Portogallo, ha studiato a Roma e insegna calcio con lo stemma della Lazio sulla giacca. E' la storia, in estrema sintesi, di Fabiano José Costa Flora. Pensi ai tecnici lusitani, ti viene in mente subito lo Speciale, José Mourinho. Nel nome qualcosa in comune, per il giovane allenatore dei Giovanissimi Provinciali Fascia B biancocelesti Mou non può che essere un orizzonte a cui mirare. Primavera nel Porto, il salto tra i professionisti nella Lega Pro Prima Divisione portoghese, ma poi la grande scelta: via gli scarpini, ecco fischietto, conetti e lavagne tattiche. Costa Flora ha studiato per diventare allenatore, proprio come Mou: l'Erasmus lo ha portato proprio qui, a Roma, presso l'Università del Foro Italico. Tanti corsi, uno stage presso la Lazio ed eccolo impartire dettami tecnici e tattici agli aquilotti dei Giovanissimi. Lalaziosiamonoi WebTv è andata a trovare Fabiano Costa Flora al "Melli", il campo dove i suoi ragazzi si allenano.
Il campionato sta andando bene, è soddisfatto di quanto fatto finora?
Sì, purtroppo abbiamo perso la prima partita, speriamo sia anche l'ultima. Sono soddisfatto delle prestazioni, vedo che c'è crescita. All'inizio dell'anno eravamo a un livello medio-basso, adesso siamo a un livello medio-alto. Soprattutto, i ragazzi hanno dimostrato grande personalità e un bel gioco.
La sua squadra prende pochi gol e segna molto: curate molto sia la difesa che l'attacco...
Abbiamo un'organizzazione molto professionale. Abbiamo diviso la stagione in due macro-cicli, adesso abbiamo iniziato il secondo. Sono una marea gli obiettivi da raggiungere. Per fare un esempio: all'inizio di ogni settimana, invio a tutto il mio staff tramite e-mail tutte le sedute di allenamento. In campo lavoriamo tanto, sia nel processo difensivo che offensivo. Però a questa età, oltre ai risultati e all'attaccamento alla maglia, per me conta che questi ragazzi possano crescere in maniera sana e che molti di loro possono arrivare in Serie B, in Serie A e magari anche in Nazionale.
Quindi contano di più i risultati o la formazione dei ragazzi?
I risultati sono importanti, i ragazzi devono capire che devono dare il massimo per raggiungere gli obiettivi. Però vedo la formazione come un progresso a lungo termine del lavoro svolto. Non posso lavorare durante la settimana pensando a un obiettivo a breve termine.
Come è nata la sua passione da allenatore?
Da ragazzo, come tutti, giocavo a pallone sotto casa. In seguito ho avuto la possibilità di giocare in una società professionistica (il Porto ndr), ho fatto la Primavera e sono arrivato in Serie C. Ma poi ho scelto questa strada, ho seguito gli studi e i corsi ed eccomi qua.
C'è un allenatore a cui s'ispira?
Cerco di prendere qualcosa da tutti, non solo a livello di calcio. M'ispiro a tutte le persone che fanno cose importanti, che cerco di trasmettere ai ragazzi.
Dove vuole arrivare nella sua carriera?
Adesso cerco di lavorare, d'impegnarmi al massimo. Un mese fa sono stato a studiare la prima squadra del Paris Saint Germain, cerco insomma di fare esperienza da cui prendere qualcosa in più da portare ai ragazzi.
Come giudica l'operato di Vladimir Petkovic?
Sta andando benissimo. La squadra è molto equilibrata, non perde mai il senso del gioco. Questo è merito dell'allenatore, si vede che c'è una pianificazione del lavoro e i risultati si vedono.